Dalle ore 20 di giovedì 28 febbraio 2013 il Vaticano si trova nello stato di Sede Vacante[1]: con questa locuzione s’intende l’arco temporale nel quale tutta la Chiesa si trova priva della sua guida spirituale, cioè del Papa.
I segni più evidenti della Sede Vacante sono:
- nello stemma del Vaticano, il gonfalone con le chiavi decussate prende il posto dello stemma araldico del Papa;
- il Portone di Bronzo, nel Braccio di Costantino in Piazza San Pietro, viene chiuso per metà[2];
- l’anello del pescatore, normalmente portato all’anulare destro dal Papa, è annullato[3].
Durante la Sede Vacante entrano in vigore speciali regolamentazioni che permettono, da un lato, il funzionamento quotidiano dello Stato della Città del Vaticano e, dall’altro, l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. I documenti che dettagliatamente descrivono tali regolamentazioni sono la Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis[4] e il motu proprio Normas Nonnullas[5].
Alcuni possono chiedersi quale differenza ci sia tra una Costituzione Apostolica e un Motu Proprio. Senza addentrarsi in dettagli giuridici e mantenendo una semplicità discorsiva, è possibile dire che la differenza risiede nell’elevata importanza o insegnamento (Costituzione Apostolica) dato dal Papa a certe questioni generali e in essere, rispetto a decisioni prese di propria iniziativa (Motu Proprio) su argomenti minori e senza che ve ne fosse un sollecito da una qualche Autorità.
L’applicazione delle normative date dalla Universi Dominici Gregis e dalla Normas Nonnullas sono attuate, principalmente, da due figure: il Camerlengo di Santa Romana Chiesa e dal Decano del Collegio Cardinalizio.
Il Camerlengo[6] (in questa sede vacante è S.E. il cardinale Tarcisio Bertone, elettore ed eleggibile)[7] appone i sigilli all’ingresso dell’appartamento pontificio e si occupa della gestione quotidiana dello Stato della Città del Vaticano, coadiuvato da tre Cardinali scelti a sorte ogni tre giorni. Egli si occupa anche di dare disposizioni affinché le zone relative alla Domus Sancta Martae e alla Cappella Sistina (compreso il percorso che le unisce) siano interdette a tutti coloro che non prendono parte al Conclave.
Durante tutto il periodo della Sede Vacante, lo stemma araldico del Cardinale Camerlengo, pur mantenendo i trenta fiocchi rossi e il galero indicanti la dignità cardinalizia, cambia, mostrando il gonfalone sovrastante lo scudo nobiliare.
Mentre il Camerlengo si occupa della gestione ordinaria dello Stato, il Decano del Collegio Cardinalizio (in questa Sede Vacante è S.E. il cardinale Angelo Sodano, non elettore ma eleggibile)[8] ha il compito di convocare i Cardinali Elettori[9] residenti in ogni parte del mondo. Radunati i Cardinali Elettori nella cosiddetta Congregazione Generale dei Cardinali[10], egli si preoccupa di trovare un accordo sulla data d’inizio del Conclave.
Il termine Conclave deriva dalla locuzione latina cum clave, cioè “[chiuso] a chiave”, che sta a indicare una riunione durante la quale nessuno può entrare o uscire[11]; questo viene fatto per evitare qualsiasi ingerenza o pressione esterna sul lavoro dei Cardinali Elettori.
Secondo le norme attuali, il Conclave viene preceduto da una Messa, detta pro eligendo Romano Pontifice, che si svolge nella patriarcale Basilica Vaticana[12] e, successivamente, da una solenne processione composta dai Cardinali Elettori che, cantando l’antichissimo inno Veni Creator, si recano dalla Cappella Paolina sino alla celeberrima Cappella Sistina. Qui i Cardinali pronunciano il giuramento di obbedire alle norme fissate per il Conclave.
Terminato il giuramento, il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie (in questa Sede Vacante è S.Ecc. mons. Guido Marini) pronuncia la solenne frase “Extra omnes”, cioè l’invito affinché tutti, ad eccezione dei Cardinali e dei pochi ecclesiastici autorizzati, lascino immediatamente la Cappella Sistina. Sono ovviamente vietate le riprese radio-televisive nella Cappella Sistina dopo l’Extra Omnes.
Il Conclave ha dunque inizio.
La Universi Dominici Gregis prevede l’elezione del Papa esclusivamente per votazione dei Cardinali (cioè per scrutinium). Durante il Conclave avvengono due scrutini al giorno, uno al mattino e uno il pomeriggio. Ogni scrutinio prevede un giuramento e due votazioni[13]. In particolare, la seconda votazione avviene subito dopo il conteggio dei voti della prima, qualora non sia stato eletto il nuovo Pontefice.
Affinché un Cardinale[14] possa essere eletto Romano Pontefice è necessario che sia votato da almeno i due terzi dei presenti. Particolari disposizioni[15] sono previste se dopo circa 34 votazioni nessuno sia stato ancora eletto.
Alla fine di ogni scrutinio le schede vengono bruciate in un’apposita stufa[16] approntata prima del Conclave nella Cappella Sistina; una seconda stufa[17], collegata alla prima, provvede a generare elettronicamente la tonalità cromatica del fumo mediante additivi chimici; il fumo così generato viene condotto all’esterno e produce le note fumate nere e le storiche fumate bianche.
Quando un Cardinale ottiene almeno i due terzi dei voti, gli si avvicina il Decano[18] e gli chiede se accetta l’elezione. Alla risposta affermativa, il Decano chiede con quale nome il nuovo Romano Pontefice vuole essere chiamato. Successivamente tutti i presenti giurano obbedienza e fedeltà al nuovo Papa.
Con l’annuncio pubblico Habemus Papam dato dal Cardinale Protodiacono[19] ha dunque fine la Sede Apostolica Vacante e l’inizio di un nuovo Pontificato.
[1] Dal latino Sedes vacans.
[2] A causa di lavori di restauro antecedenti alla Sede Vacante, questa volta il Portone è chiuso completamente già da qualche settimana.
[3] Si noti che dal pontificato di Giovanni Paolo II, l’anello “piscatorio” non viene più spezzato, ma semplicemente lo si dichiara annullato. In particolare l’anello di Benedetto XVI è stato “biffato”; l’anello del prossimo Papa avrà medesima immagine, ma ovviamente nome diverso.
[4] Emanata il 22 febbraio 1996 da Giovanni Paolo II.
[5] Emanato il 22 febbraio 2013 da Benedetto XVI.
[6] Antichissimo termine che indica l’addetto alla camera del sovrano.
[7] Il suo predecessore è stato S.E. il Cardinale Eduardo Martínez Somalo.
[8] Il suo predecessore è stato S.E. il Cardinale Joseph Ratzinger, divenuto poi il 265mo Papa il 19 aprile 2005
[9] Sono detti Elettori tutti quei Cardinali che all’apertura della Sede Vacante non hanno ancora compiuto ottanta anni di età.
[10] In questa Sede Vacante la prima riunione della Congregazione Generale è stata convocata per le ore 09:30 di lunedì 4 marzo 2013 presso la Nuova Aula del Sinodo dei Vescovi. Sino ad ora (sabato 9 marzo ore 20) sono state fatte 8 riunioni.
[11] Ci sono delle eccezioni: se, a esempio, qualcuno viene colto da malore, il Decano del Collegio Cardinalizio può autorizzare l’uscita affinché siano prestate le cure del caso.
[12] Questa volta avverrà nella mattinata di martedì 12 marzo 2013
[13] In pratica vi possono essere sino a quattro votazioni al giorno, due la mattina e due il pomeriggio.
[14] Per dovere di precisione deve essere ricordato che qualunque maschio battezzato e celibe può essere eletto Papa.
[15] Ballottaggio tra i due cardinali più votati e sempre la soglia dei 2/3 per l’elezione.
[16] Prodotta nel 1938, di ferro fuso.
[17] Prodotta nel 2005, anch’essa di ferro fuso.
[18] Questa volta sarà S.E. il Cardinale Giovanni Battista Re, poiché sia il decano sia il vicedecano non sono elettori, rispettivamente i Signori Cardinali Angelo Sodano e Roger Etchegaray, avendo compiuto entrambi più di 80 anni.
[19] E’ il cardinale diacono nominato da più tempo.